L'architettura fiscale della cosa
pubblica è di certo un sistema complesso, con relazioni di causa effetto che
non sono sempre intuitive. Leggendo qua è la, ho notato una proposta per il sistema di detrazioni dell' IMU avanzata dal
PD in un comune amministrato dal PDL che è stata bene accolta dalla maggioranza, proposta che
mi ha poco convinto. In generale un sistema di detrazioni deve
proteggere quei cittadini che in particolari situazioni hanno di fatto meno
mezzi per contribuire con le proprie tasse, o
incentivare comportamenti virtuosi e disincentivare comportamenti
dannosi.
Vediamo invece l'agevolazione
proposta dal PD, partendo dalla presunta contrapposizione tra chi ha una
seconda casa che viene utilizzata da un familiare a titolo gratuito e chi
invece ha una seconda casa come mera fonte di profitto.
Ecco la proposta:
Applicare uno sconto all' IMU a chi possiede una seconda casa e la conceda in comodato gratuito a un parente di primo
grado (e cioè un padre a un figlio o viceversa) avrà diritto a questo sconto.
Parto dal contesto di un nucleo
familiare singolo i cui componenti per qualsiasi motivo vivono in due abitazioni
differenti.
Se tale nucleo possiede due
abitazioni, pagherà IMU prima casa e IMU
sulla seconda con sconto, come da proposta.
Prendiamo un nucleo, nella stessa
situazione che però sia in possesso solo della prima casa o di nessuna
abitazione. In questo caso, occorrerà esborsare l' IMU sulla prima casa e
l'affitto per la seconda, o nel peggiore dei casi due affitti.
Questa politica nasconde anche
una scappatoia per comportamenti poco virtuosi, un proprietario di prima e
seconda casa che abbia un figlio maggiorenne potrebbe formalizzare il comodato
d'uso gratuito e intestare le utenze al figlio e tranquillamente affittare in
nero l'appartamento.
Nel considerare queste
configurazioni di nuclei familiari, dello sconto paradossalmente ne beneficiano
solo i primi che evidentemente sono quelli con una situazione complessiva più
favorevole con l’ ulteriore rischio di favorire il nero nel mercato degli
affitti abbattendo ulteriormente il gettito dovuto alla cedolare.
Ora analizziamo, l'altra faccia
della medaglia "coloro che dal possedimento di una seconda abitazione,
traggono un mero guadagno" e cioè chi la seconda casa la loca.
In questa situazione, oltre a
pagare l'IMU maggiorata senza sconto, il cittadino pagherà anche la cedolare
sugli introiti del "mero guadagno" che per un affitto medio sarà
dell' ordine di grandezza dell'IMU stessa e cioè contribuirà per quella seconda
casa alle casse dello stato per più del doppio di chi la casa la utilizza.
Ipotizziamo di dare uno sconto
sull' IMU seconda casa a chi ha una seconda casa ceduta in affitto non gratuito
e non a chi la cede gratuitamente a un familiare. E cerchiamo di capire cosa
incentiverebbe e cosa disincentiverebbe un tale tipo di sconto e quali
potrebbero essre le conseguenze dell' applicazione di una politica di questo
tipo.
1 - Disincentiverebbe tenere le
seconde case sfitte.
2 - Conseguenza del primo punto,
ci sarebbero maggiori case sul mercato degli affitti i prezzi sarebbero piu'
equi e stabili.
3 - Incentiverebbe l'emersione
dal nero degli affitti, in quanto con lo sconto sull' IMU il guadagno sarebbe
minore e il rischio varrebbe meno.
quindi questo tipo di incentivo
sarebbe utile ad aumentare il gettito complessivo grazie all' emersione dei
contratti di affitto in nero e porterebbe anche a prezzi degli affitti più
equi.
Torniamo ai nuclei familiari
iniziali, e prendiamo in considerazione quelli meno fortunati in quanto
affittuari e non proprietari di abitazioni o proprietari di una sola
abitazione, su due necessarie al nucleo.
Confrontando le due politiche di
sconto alternative, emerge che questi nuclei familiari avrebbero certamente più
probabilità di avere un supporto con una politica che sconti proprio quei
proprietari che traggono il vituperato "mero profitto" dalle seconde
abitazioni.
Ma ancora più pericolosa è la via
di fuga che con questa proposta si da a chi in malafede, in un colpo solo
riesce a abbattere l'IMU del 30% ed evadere i profitti da affitto in nero.
L'impressione è che spesso i nostri amministratori, in buona fede o meno, sono alla ricerca di facile visibilità e non di soluzioni complesse, che purtroppo sono la regola nell' amministrazione della cosa pubblica.