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martedì 7 agosto 2012

TOTO' PEPPINO E I SISTEMI COMPLESSI


L'architettura fiscale della cosa pubblica è di certo un sistema complesso, con relazioni di causa effetto che non sono sempre intuitive. Leggendo qua è la, ho notato una proposta per il  sistema di detrazioni dell' IMU avanzata dal PD in un comune amministrato dal PDL che è stata  bene accolta dalla maggioranza, proposta che mi ha poco convinto. In generale un sistema di detrazioni deve proteggere quei cittadini che in particolari situazioni hanno di fatto meno mezzi per contribuire con le proprie tasse, o  incentivare comportamenti virtuosi e disincentivare comportamenti dannosi.
Vediamo invece l'agevolazione proposta dal PD, partendo dalla presunta contrapposizione tra chi ha una seconda casa che viene utilizzata da un familiare a titolo gratuito e chi invece ha una seconda casa come mera fonte di profitto. 
Ecco la proposta:
Applicare uno sconto all' IMU a chi possiede una seconda casa e la conceda  in comodato gratuito a un parente di primo grado (e cioè un padre a un figlio o viceversa) avrà diritto a questo sconto.

Parto dal contesto di un nucleo familiare singolo i cui componenti per qualsiasi motivo vivono in due abitazioni differenti.
Se tale nucleo possiede due abitazioni, pagherà IMU prima casa e IMU  sulla seconda con sconto, come da proposta.
Prendiamo un nucleo, nella stessa situazione che però sia in possesso solo della prima casa o di nessuna abitazione. In questo caso, occorrerà esborsare l' IMU sulla prima casa e l'affitto per la seconda, o nel peggiore dei casi due affitti.
Questa politica nasconde anche una scappatoia per comportamenti poco virtuosi, un proprietario di prima e seconda casa che abbia un figlio maggiorenne potrebbe formalizzare il comodato d'uso gratuito e intestare le utenze al figlio e tranquillamente affittare in nero  l'appartamento.
Nel considerare queste configurazioni di nuclei familiari, dello sconto paradossalmente ne beneficiano solo i primi che evidentemente sono quelli con una situazione complessiva più favorevole con l’ ulteriore rischio di favorire il nero nel mercato degli affitti abbattendo ulteriormente il gettito dovuto alla cedolare.

Ora analizziamo, l'altra faccia della medaglia "coloro che dal possedimento di una seconda abitazione, traggono un mero guadagno" e cioè chi la seconda casa la loca.
In questa situazione, oltre a pagare l'IMU maggiorata senza sconto, il cittadino pagherà anche la cedolare sugli introiti del "mero guadagno" che per un affitto medio sarà dell' ordine di grandezza dell'IMU stessa e cioè contribuirà per quella seconda casa alle casse dello stato per più del doppio di chi la casa la utilizza.

Ipotizziamo di dare uno sconto sull' IMU seconda casa a chi ha una seconda casa ceduta in affitto non gratuito e non a chi la cede gratuitamente a un familiare. E cerchiamo di capire cosa incentiverebbe e cosa disincentiverebbe un tale tipo di sconto e quali potrebbero essre le conseguenze dell' applicazione di una politica di questo tipo.

1 - Disincentiverebbe tenere le seconde case sfitte.
2 - Conseguenza del primo punto, ci sarebbero maggiori case sul mercato degli affitti i prezzi sarebbero piu' equi e stabili.
3 - Incentiverebbe l'emersione dal nero degli affitti, in quanto con lo sconto sull' IMU il guadagno sarebbe minore e il rischio varrebbe meno.

quindi questo tipo di incentivo sarebbe utile ad aumentare il gettito complessivo grazie all' emersione dei contratti di affitto in nero e porterebbe anche a prezzi degli affitti più equi.

Torniamo ai nuclei familiari iniziali, e prendiamo in considerazione quelli meno fortunati in quanto affittuari e non proprietari di abitazioni o proprietari di una sola abitazione, su due necessarie al nucleo.
Confrontando le due politiche di sconto alternative, emerge che questi nuclei familiari avrebbero certamente più probabilità di avere un supporto con una politica che sconti proprio quei proprietari che traggono il vituperato "mero profitto" dalle seconde abitazioni.
Ma ancora più pericolosa è la via di fuga che con questa proposta si da a chi in malafede, in un colpo solo riesce a abbattere l'IMU del 30% ed evadere i profitti da affitto in nero.

L'impressione è che spesso i nostri amministratori, in buona fede o meno, sono alla ricerca di facile visibilità e non di soluzioni complesse, che purtroppo sono la regola nell' amministrazione della cosa pubblica.

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